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05/05/2015
La Commissione Europea stila un rapporto di 21 prescrizioni per criticare il modo facilone e pressapochista con cui vengono gestite le aree protette in Italia.
Le aree sottoposte a tutela sono 2589 ma, per una pericolosa malagestione, queste vengono svendute al miglior offerente. E chi se ne frega delle regole che affidano gestione e controllo agli enti locali.
Ad esempio, viene autorizzata la pesca sportiva nelle aree protette come quella delle ex cave Danesi (a Soncino, in provincia di Cremona), la costruzione di una centrale a biomasse a ridosso della riserva dell'Alto Merse (provincia di Siena), l'ampliamento dell'aeroporto di Cagliari vicino all'habitat protetto del pollo sultano, le esercitazioni militari nei siti Natura 2000 di diverse regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Sardegna, Sicilia).

In arrivo l'ennesima (la 94°, per l'esattezza) procedura di infrazione?
Quanto sarebbero più utili riforme per valorizzare il nostro patrimonio ambientale e culturale, piuttosto che - un esempio a caso, eh! - una legge elettorale che comprime rappresentanza e libertà di scelta?

Enea Melandri

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