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09/09/2015
Datemi pure dell'omofobo, ma è un ragionamento squisitamente politico: la legislazione in materia di politiche sociali e famiglia è di competenza dei singoli stati, per cui trovo un po' fuori luogo che il Parlamento Europeo venga adesso a chiederci di offrire alle coppie gay istituzioni giuridiche adeguate.
Sia chiaro, io auspico si arrivi quanto prima all'estensione del diritto di matrimonio e di adozione anche per le coppie omosessuali, superando quel papocchio "sociale specifico" che è diventato il ddl Cirinnà - che già era discriminante di suo. Secondo però le regole che si è data l'Europa, ogni stato membro decide come crede riguardo ai diritti familiari; quindi, o rispetta le politiche nazionali in materia ed evita di riprenderci se qualcosa non le va bene, altrimenti deleghiamo tutto direttamente all'Europarlamento, chiudiamo la saracinesca a Montecitorio e buona notte al secchio.

Enea Melandri

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