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07/10/2015
Da una vita è in discussione il ddl Concorrenza, che dovrebbe essere lo strumento per aprire finalmente un po' il mercato e liberare nuove risorse.
Ma nonostante le raccomandazioni dell'Antitrust (l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che dovrebbe quasi dettarlo, un provvedimento del genere), il Ministro Guidi non ha previsto neanche stavolta di liberalizzare finalmente la vendita dei farmaci di fascia C - soggetti a ricetta medica ma il cui costo è a carico del cittadino.
Un provvedimento del genere NON incentiverebbe il consumo di farmaci (come obiettano i contrari), ma amplierebbe le possibilità di acquisto ed abbasserebbe i prezzi per i consumatori.
Ricordate, quando fu Bersani ad aprire i reparti salute nei supermercati, che le farmacie facevano forti sconti sui prodotti venduti in concorrenza?

E' stato poi approvato un emendamento che abolisce la parity rate, ossia il principio per cui gli alberghi affiliati alle piattaforme di prenotazione online non potevano offrire prezzi più bassi rispetto alle offerte di Booking o Expedia. Con solo 4 voti contrari, l'aula ha affondato la norma capestro tanto criticata dalle associazioni di categoria.
"Lasciamo che sia il mercato e non piattaforme con base all'estero a decidere" spiega Giovanni Paglia di Sel.
Chissà perché nessuno dice cose così su avvocati o notai (tutte categoria chiuse nella loro corporazione, con prezzi e clientela imposta).

Enea Melandri

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