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21/01/2016
Il Governo è finito in un vicolo cieco.
Ad ottobre si terrà il referendum confermativo delle riforme costituzionali, ed è notizia di questi giorni anche il via libera al referendum sulle trivellazioni (che mi pare di aver capito che però non serva ad AUTORIZZARE le esplorazioni, ma solo a regolare la DURATA delle concessioni). L'Occasione è perfetta per risparmiare un po' con un bel "REFERENDUM DAY".

Però:
1) l'acredine verso il Governo dei cittadini chiamati a decidere sulle trivellazioni potrebbe dirottare il loro voto anche CONTRO le riforme della Costituzione (voto, questo, che il Presidente del Consiglio ha trasformato in un referendum politico sul Governo);
2) se ora il Governo dovesse emanare un provvedimento per impedire il referendum sulle esplorazioni, è chiaro che si tirerebbe addosso ancora più antipatie di quante già ne abbia, e questa mossa rischia di trascinare il fronte contrario alle modifiche della Carta, portando ad una bocciatura delle stesse;
3) stesso pericolo se il Governo decidesse di tenere i referendum in due date distinte.

La Democrazia prima o poi viene al pettine, come i nodi.

Enea Melandri

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