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06/02/2016
Ricapitoliamo le tappe della travagliata relazione tra il M5S e i diritti LGBT:
1) "appena" approdati alla Camera, i grillini depositano un ddl per chiedere l'estensione alle coppie gay del diritto di matrimonio e di adozione - tra l'altro punti che non erano mai stati citati in campagna elettorale;
2) dopo molto tempo, arriva il ddl Cirinnà, che dà un seppur minimo e ghettizzante riconoscimento alle unioni civili omosessuali, ed il M5S entusiasta annuncia una convergenza sul testo con i democratici;
3) tutti i grillini rilasciano dichiarazioni sulla compattezza del gruppo in merito al ddl Cirinnà;
4) oggi però Grillo, dice che lascerà "libertà di coscienza" sul voto al provvedimento; cosaa è cambiato da allora?

E a cornice di tutto questo, c'è Grillo che attacca più volte il divieto al vincolo di mandato per i parlamentari, e che vorrebbe espellere chi cambia partito o non si allinea alle decisioni della maggioranza.
Come si concilia il "vincolo di mandato" con la "libertà di coscienza"?

Sapete cosa credo? Che Grillo e il M5S abbiano presagito il pericolo di doversi assumere qualche responsabilità - cosa che non hanno mai voluto - e così se ne escono con questa bella decisione democristiana.

Enea Melandri

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