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16/05/2016
Il variegato fronte del NO alle riforme costituzionali (dall'ANPI fino a CasaPound, per dirla come la Boschi) sguaina un'altra arma, segnalando che queste DEforme sono state suggerite addirittura da JP Morgan.
In un documento del 2013 - che peraltro mi pare di aver già letto in passato - la società finanziaria critica i sistemi politici e le costituzioni dei paesi del vecchio continente.

Questi i passaggi incriminati:
"I sistemi politici nelle periferie sono nati dopo le dittature e sono stati definiti con l'esperienza delle dittature. Le Costituzioni mostrano una forte influenza socialista, che riflette la forza politica che i partiti di sinistra hanno guadagnato con la sconfitta del fascismo. I sistemi politici nelle periferie mostrano parecchie delle seguenti caratteristiche: esecutivi deboli; stato centrale debole nei rapporti con le regioni; protezione costituzionale dei diritti dei lavoratori; sistemi di consensi basati sul clientelismo; e contemplano il diritto alla protesta contro i cambiamenti allo status quo politico. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I Paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle Costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia). (...)
Quando la crisi è iniziata era diffusa l'idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica (...) Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell'area europea".

Sinceramente, che debba venire qualcuno dall'altra parte dell'oceano a spiegarci come fare per perseguire l'integrazione europea, mi pare un po' esagerato.
Se è lecito sollevare qualche dubbio sulla nostra Costituzione (anche JP Morgan lo può fare, anche se sarebbe meglio pensasse a come riformare il sistema finanziario per non ripetere altre crisi), mi infastidisce ci si permetta di criticare la nostra storia.
E' vero, la nostra Carta ha una forte impronta sociale nata per reazione al fascismo, che mira a garantire equilibri democratici, diritti dei lavoratori e libertà d'espressione (quindi anche di critica), ma queste sono le tutele della Democrazia che servono a garantire l'uguaglianza e la laicità in generale (non solo in senso religioso).

Concludendo, quindi: JP Morgan può dire quello che crede sulla Costituzione, e non trovo sia un motivo per votare NO al referendum di autunno. Se qualcuno ha dei suggerimenti validi, ha diritto di esporli.
Bisogna votare NO perché è una riforma SBAGLIATA, che accentra i poteri sul Governo togliendoli al Parlamento e crea i presupposti per una deriva autoritaria.

Enea Melandri per #nodeforme

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