08/01/2016
Si direbbe che il TTIP sia prossimo a fermarsi su un binario morto.
I problemi sorgerebbero su diversi aspetti degli accordi di apertura dei mercati, soprattutto in tema finanziario ed energetico.

Ignacio Garcia Bercero, negoziatore per l'Unione Europea, ha spiegato che da questa parte dell'Atlantico si punterebbe ad un rafforzamento degli strumenti e degli standard per un più efficiente controllo che limiti i rischi di crisi. Proposte che negli USA, che forse puntavano ad una più anarchica liberalizzazione dei mercati, non sono ben viste.
Lo conferma anche il portavoce dell'area "Trade" della Commissione Europea, Joseph Waldstein, che ritiene imprescindibile la supervisione sui mercati finanziari.
In America, intanto, si stanno moltiplicando le opinioni negative sul TTP, un accordo simile al TTIP riguardante il Pacifico. Dei candidati alla Casa Bianca, tanto Donald Trump quanto il "socialista" Sanders definiscono "un disastro" il trattato, da respingere nettamente per la salvaguardia dell'economia USA (una visione protezionistica che sembrerebbe piacere alla pancia dell'americano medio).

I prossimi incontri sull'accordo atlantico sono fissati per febbraio, dove si potrebbe sancire la fine di ogni speranza di mediazione.
Io, a differenza di molti miei compagni, non sono a priori contrario al TTIP, ma condivido la visione europea sulla necessità di robusti controlli e sull'innalzamento globale degli standard commerciali.

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