21/09/2023 Il comitato di coordinamento di Sinistra d'Azione sostiene la proposta di salario minimo elaborata da Unione Popolare, "10 è il minimo", in quanto giudicata più articolata e ben studiata rispetto a quella presentata dalle opposizioni in Parlamento.
Dalla misura trarrebbero beneficio anche più di 7 milioni di lavoratori e lavoratrici attualmente coperti dai contratti nazionali (sono ben 37 i CCNL che prevedono paghe minime inferiori ai 10 euro lordi).
Inoltre, nella proposta parlamentare si prevede che sia la "fiscalità generale" a sovvenzionare parte dell'aumento, con l'effetto distorsivo che i datori di lavoro che retribuiscono di meno i dipendenti riceveranno incentivi maggiori, a spese delle tasse pagate dai contribuenti (che per l'80% sono quegli stessi lavoratori dipendenti cui è rivolta misura). Nella proposta di Unione Popolare, invece, sono i datori a pagare, senza aggravi sulla finanza pubblica.
Si prevede anche un'indicizzazione automatica al costo della vita del salario minimo, cosa che già avviene ad esempio in Francia. Nella proposta in parlamento, invece, si accenna fumosamente a una commissione che si dovrà riunire per eventualmente decidere di aumentarlo. Aspetta e spera.
Infine, i tempi di applicazione: quella di Unione Popolare prevede un adeguamento entro massimo sei mesi, l'altra di un anno e mezzo. Ditelo al cameriere stagionale sottopagato in uno stabilimento balneare che se si impegna a mantenere il lavoro forse fra due anni avrà un salario dignitoso.
Intervenire sulle retribuzioni è più che mai urgente: il nostro è l'unico paese, tra quelli OCSE europei, nel quale i salari annuali medi sono diminuiti anziché aumentare dal 1990 ad oggi.
Per questo, Sinistra d'Azione invita tutti i suoi amici, compagni e simpatizzanti a recarsi nel proprio comune a firmare la legge di iniziativa popolare depositata da UP, o in alternativa a contattare la sede più vicina di Rifondazione Comunista o di Potere al Popolo. |