10/11/2023 La piccola Indy Gregory, la bimba inglese di 8 mesi affetta da deplezione del DNA mitocondriale finita al centro delle cronache degli ultimi giorni, viene nutrita con un sondino naso gastrico, è intubata perché non respira ed ha un drenaggio cranico per alleviare la pressione del liquido cefalorachidiano (liquor) sul cervello.
Non è chiaro se senta dolore ma solo perché non si sa se il sistema nervoso sia ancora in grado di elaborarlo. Se dovesse sopravvivere passerà comunque tutta la vita attaccata alle macchine.
I giudici inglesi hanno definito questo come accanimento terapeutico, e si ragione a come fermare quest'approccio alla malattia.
Nella sua smania di propaganda, e necessità di distogliere l'attenzione dalle sue incapacità, il Governo Meloni trova il tempo per fare un Cdm straordinario per conferire la cittadinanza per motivi umanitari a Indy.
I medici dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, di proprietà della Santa Sede, vorrebbero accoglierla per ASSISTERLA. Attenzione, non CURARLA, perché la cura non esiste, ma per assisterla.
Ossia continuare quell'inutile accanimento terapeutico che in patria pensano come interrompere.
Ora, lungi da me capire il dolore di un genitore davanti a una tragedia del genere. Posso comprendere la sua speranza in una guarigione o cura miracolosa, ma trovo crudeli le condizioni in cui è costretta a vivere questa bambina, nonché degradanti e oltraggiose della sua dignità. Considerando soprattutto che parliamo di una bambina di neanche un anno di vita, incapace, per sempre, di comunicare un qualsiasi stimolo o avere un contatto col mondo.
La Scienza, quella che finora ci ha permesso di vivere fino a 80 anni, di curare fratture, malattie e malformazioni, riprenderci da incidenti e traumi, ha emesso un verdetto, purtroppo. E con le dovute accortezze, come la sedazione, se mai potesse avere qualche effetto, credo che il percorso da seguire dovrebbe essere quello tracciato dai medici. |