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28/04/2016
Il rapporto tra Grecia ed Europa sta diventando schizofrenico. Anzi, è la relazione tra UE Politica e UE Finanziaria a creare confusione.

"La tranche di credito alla Grecia sarà sbloccata non appena l'Eurogruppo avallerà l'accordo", dichiarava il presidente dell'Eurogruppo, Dijisselmbloem, il 24 aprile.
"Con la Grecia l'accordo è fatto sul 95% dei provvedimenti" notizie del 26 aprile, fino all'annuncio in serata "Infruttuoso l'incontro con le istituzioni".
Si arriva poi al 27 aprile, quando Klaus Regling, direttore dell'EFSF, dichiara che "solo se ci saranno sufficienti progressi convocheremo l'Eurogruppo"; è Gianni Pitella, presidente del gruppo socialdemocratico al parlamento europeo, a tracciare la linea del complotto: "Ci sono dei falchi che vogliono uccidere la Grecia: non possiamo chidere misure preventive ad Atene".

Certo che ci sono: sono le le ali finanziarie della Troika, ossia l'FMI e Schauble, a voler spingere la Grecia nel baratro, mentre la Commissione è quella più prudente e possibilista.
Tsipras chiede così la convocazione urgente del Consiglio Europeo, cercando di riportate la politica al centro di tutta la questione. Gli risponde - tanto per far capire chi comanda, no? - il ministero delle finanze di Berlino: "l'organo sovrano per le decisioni è l'Eurogruppo, non è prevista la convocazione di un vertice dei capi di stato e di governo".
La Commissione apre "Ci sono tutte le condizioni per trovare rapidamente una soluzione", e le fa eco la BCE "Convergenza tra Atene e le istituzioni, siamo vicini a una soluzione"; anche Pierre Moscovici, ministro delle finanze europeo, dichiara "che l'accordo è a un passo".
Juncker, Presidente della Commissione Europea, tuona contro i falchi e precisa che "la richiesta di nuove misure ex ante alla Grecia è illogica e anticostituzionale".

Che i creditori stessero cercando di costringere la Grecia a cedere ulteriore terreno, si era già appreso da alcune conversazioni spifferate da Wikileaks tra Thomsen e Velculescu (responsabili per il FMI in Europa e in Grecia): "Se il governo ellenico verrà sottoposto alle giuste pressioni alla fine cederà, come già successo in passato quando è rimasto senza soldi".

Enea Melandri

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