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27/10/2016
La solita ondata di perbenismo che perde il senso della misura, e la gogna per il primo capro espiatorio che capita a tiro.
E' il Senatore Cioffi la vittima sacrificale a questo giro; la sua colpa sarebbe aver scritto un tweet "vergognoso" di propaganda elettorale sul terremoto.
"A Roma due forti scosse di #terremoto in due ore. Il Senato ha retto benissimo. Reggerà anche alla deforma di Renzi #IoVotoNo".
Cioé, siamo pieni di gente che innegga ai (quattro gatti) barricaderi di Gorino come a degli "EROI", ed è Cioffi quello vergognoso?! C'è il prefetto di Ferrara che si cala le braghe davanti a quegli stessi quattro gatti, ed è Cioffi quello vergognoso?
Che il tweet sia di cattivo gusto, è fuori dubbio, ma da qui a scriverne paginate su giornali e blog, ne passa.

Quello che mi fa rabbia, e vale per Cioffi come per tanti altri, è la leggerezza con cui gli utenti di Twitter continuino ad usare gli hashtag 'ufficiali' per parlare di loro. Come l'altra volta, "#terremoto" era usato per i flussi informativi, le comunicazioni istituzionali e gli aggiornamenti sulla tragedia, ma pochi si sono fatti scrupoli ad usarlo per far sapere che il lampadario dondola o che il cane abbaia "quando c'è il #terremoto".

Enea Melandri

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