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17/01/2017
Non credo sia una bella mossa quella che ha fatto Michele Bravi, sento puzza di marketing.
Che lui sia o meno gay non mi interessa, ma fare coming out a poche settimane dall'inizio del festival di Sanremo lo vedo come un tentativo di conquistare i riflettori e magari accaparrarsi qualche simpatia in più.
E' un'intervista bellissima quella che ha rilasciato a Vanity Fair, dove racconta il suo amore per un altro ragazzo e tocca i risvolti sociali e musicali dell'omosessualità. Però poi ci butta lì in mezzo le "relazioni fluide" - che fa tanto metrosexual e futurista.

Ripeto, non è importante sia gay o meno - gli auguro tutta la felicità di questo mondo, con chiunque vorrà condividere il cammino della vita - è però secondo me un uso sbagliato del coming out.

Enea Melandri

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