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18/01/2017
Stiano calmi i grillini e si ridimensioni anche lo stesso Grillo: il tribunale non ha giudicato il "codice di comportamento" del M5S, ma si è espresso sulla non elegibilità della sindaca Raggi.
Scrive il comico leader sul sacro blog: "Il Codice di comportamento che il MoVimento 5 Stelle propone ai propri candidati ed eletti e che questi ultimi accettano, come impegno morale, etico e politico nei confronti degli elettori, attraverso la libera sottoscrizione, è legittimo, valido e pienamente efficace".

NO, il tribunale civile di Roma ha rigettato la domanda di Venerando Monello esclusivamente riguardo all'esistenza di condizioni che avrebbero dichiarato la sindaca non eleggibile.
NON si è espressa sulla validità del contratto firmato dagli eletti pentastellati, in quanto il sig. Monello "non è portatore di un concreto interesse ad agire – in quanto soggetto estraneo al Movimento 5 stelle e non sottoscrittore dell'accordo – giacché dalla rimozione del vincolo non potrebbe derivare alcun effetto nella sua sfera giuridica".
Si rilassi quindi chi - da persona sinceramente democratica - scrive preoccupata che "il tribunale ha scavalcato la Costituzione e riconosciuto il vincolo di mandato", perché non è così. Solo le persone coinvolte possono avere un parere su quel documento (e ricordo che qualcosa di simile - ideato dall'IDV - venne stracciato in poco tempo).
E succederà non appena verranno chieste le dimissioni o di pagare qualche assurda penale ad un eletto.

Enea Melandri

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