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05/11/2024
Tra poco si chiuderanno le urne negli USA e sapremo chi avrà in mano il destino del pianeta.
Alcuni amici di sinistra (sì, di sinistra) tifano per il candidato repubblicano Trump, perchè sperano si concretizzi il profilo geopolitico isolazionista spesso sbandierato da lui. Nella storia degli Stati Uniti, le guerre sono quasi sempre state fomentate dai democratici, che con la pretesa di essere i tutori della sicurezza globale hanno usato NATO e disordini nel mondo per aumentare la loro influenza economica, imponendo i loro modelli sociali.
La guerrafondaia Kamala, la chiamano.

Io invece penso in maniera più sincera ai cittadini statunitensi, ai loro diritti, ai servizi che nella nostra logica politica italiana lo Stato è chiamato a garantire, senza dimenticare la tutela dell'ambiente, e su questi temi vedo più adeguata la canidata democratica.
Loro sono quasi certi che con lei alla Casa Bianca ci sarà una nuova guerra "mondiale", che a premere il tasto rosso dei missili nucleari sarà una mano con lo smalto.
Non posso però non pensare a quei cittadini che si vedrebbero privati di tutele, al protezionismo economico, agli uragani e ai cataclismi che senza una riconversione eco-industriale nel paese tra i più inquinanti, non faranno che intensificarsi come frequenza e potenza.

Che poi, pace e isolazionismo sono solo le promesse. Ritirarsi dal sostegno all'Ucraina sarebbero segnali di inaffidabilità e debolezza per gli USA, Trump non può permetterseli, e ha ancora bisogno della NATO per tenere l'occidente in pugno. Non credo lo farà.
Vedremo come andrà lo spoglio, e chi a gennaio si insedierà su una delle poltrone più in alto dell'Occidente. Io, tra i due, voterei Harris (ma la prima scelta è Jill Stein, dei Verdi).

Enea Melandri

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