18/05/2016
Ringraziando gli attivisti di Greenpeace che hanno disvelato parte dei documenti sul TTIP, alcuni utenti mi hanno fatto notare che tempo fa ho scritto una serie di post "a favore" del trattato transaltico, e che ora dalle carte svelate dovrei ricredermi ("VISTO CHE AVEVAMO RAGIONE NOI?!?!1?").
Primo: sappiate che non avrei nessun problema a cambiare idea, io scrivo proprio per confrontarmi con punti di vista diversi dai miei ed imparare da questi; sarò il primo a lamentarmi del TTIP se dovesse mettere a rischio la sicurezza e l'integrità del mercato.
Secondo: io non ho scritto "a favore" del TTIP, ho detto di non esserne aprioristicamente contrario ed ho espresso alcune riflessioni in proposito, come che
1) alleggerire le regole commerciali beneficierebbe i piccoli produttori (le multinazionali hanno già le risorse per operare dove vogliono);
2) accordare gli standard alimentari (quelli esistenti) di Europa ed USA, dovrebbe per logica portare ad un compromesso AL RIALZO (per il semplice fatto che un prodotto deve soddisfare le regole più rigide per essere venduto su entrambi i mercati).

Veniamo alle rivelazioni di Greenpreace: nel documento si mettono a confronto le posizioni Europa ed USA, quindi si tratta ancora di bozze, non di un compromesso finale raggiunto dalle parti.
E' chiaro che gli Stati Uniti mirino ad invadere i nostri mercati con le loro carni agli ormoni e prodotti transgenici; "è chiaro" nel senso che è logico un simile comportamento, nessuno oltreoceano ha voglia di ripensare tutta la sua produzione in modo più rigido e costoso.
Il punto più spinoso e vincolante è il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE. Molti urlatori del web dicono che si vorrebbe rimettere in discussione questa regola aurea, ma non è così facile: non basta un trattato commerciale per cancellarlo.
Il principio di precauzione è invocato nel Trattato sul funzionamento della Ue, all’articolo 191; e per la revisione dei Trattati, procedura descritta all’articolo 48 del Trattato sull’Unione europea, serve l’accordo di TUTTI gli stati membri. Se gli Stati Uniti pretendessero di rimuovere questa regola, dvrebbero scontrarsi con TUTTI gli stati della UE, e con tutti i loro cittadini. Credo sia molto difficile gli USA e soprattutto la UE decidano di intraprendere un simile scontro.

A mettere a rischio il trattato, piuttosto, sarebbero le possibili deregolamentazioni riguardo alle denominazioni, come DOP o IGP, che già spaventano la Germania, o i problemi sorti sui settori finanziari ed energetici.

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